Page 27 - monoaspaotto
P. 27
ASPA - LA TECNICA 27 D: ”A tuo avviso cosa dovrebbe sempre fare (o non fare) un podista che termina una sessione di allenamento di corsa su strada o su pista?” R: “La cosa più sbagliata che il podista tende a fare dopo un allenamento è dedicare pochissimo tempo allo stretching. Ciò è sbagliato, perché questa fase è molto importante e soprattutto getta le basi per il successivo training. Se non si da il giusto recupero alle strutture muscolari, nella sessione di allenamento seguente ci troveremo a iniziare la seduta ancora parzialmente affaticati. Il giusto tempo da dedicare allo stretching è 15 minuti: ovviamente bisogna coprirsi bene per non prendere freddo. Cosa di principale importanza è l’allungamento, oltre che dei muscoli delle singole articolazioni, anche della colonna vertebrale: durante una lunga corsa il rachide subisce ripetuti micro traumi che tendono a comprimere i dischi intervertebrali riducendone a mano a mano lo spessore. Questo un giorno può evolvere in una lombalgia o lombo sciatalgia, per questo nella concezione di stretching deve entrare il messaggio che oltre ad allungare i soliti muscoli (quadricipiti, polpacci, ischio crurali…), bisogna pensare anche allo scarico del rachide. L’esercizio più banale utile a questo scopo è sdraiarsi a terra e mettere le gambe distese in alto, poggiate al muro, tenendo tale posizione per 3-4 minuti e facendo bene attenzione che il bacino non si stacchi mai da terra. Un’altra cosa che consiglio al podista nel caso in cui lo stretching non risulti efficiente ai fini del recupero, è affidarsi a un esperto in terapia manuale: attraverso le sue competenze può velocizzare e massimizzare il ritorno alla routine sportiva dell’atleta utilizzando sia tecniche manuali che strumentali. Il massaggio ad esempio è molto importante nell’eliminazione di cataboliti e nello smaltimento dell’acido lattico dopo una gara o un intenso allenamento: infatti la maggiore affluenza di sangue nelle cellule indotta dal trattamento fisioterapico, facilita la rimozione delle sostanze nocive generate dallo sforzo muscolare, così da ridurre i tempi di recupero e migliorare l’efficienza dell’apparato locomotore”. Alcuni semplici esercizi di stretching da eseguire a fine allenamento. Una curiosità: queste immagini saranno stampate sul retro dei pettorali dell’Invernalissima, testimonianza dell’interesse della nostra società a tutti quei temi che riguardano in qualche modo il benessere e la salute delle persone (e la corsa è uno di questi).