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ASPA - ATTUALITA’ 25 La sconfitta sportiva e l’umana solidarietà Caro Direttore, era da qualche settimana che coltivavo dubbi, pessime impressioni, sulla prestazione che avrei messo in campo a Firenze. Con te Mauro mi ero confidato, te ne avevo parlato, un pessimismo derivante dai segnali che il mio organismo aveva iniziato a mandarmi, quasi ad avvisarmi che era meglio non correre una maratona. Ma lo sport, si sa, è competizione e tenacia e cosi, avendo già acquistato il pettorale e prenotato l’albergo con largo anticipo, sono partito comunque alla volta di una delle più belle città d’Italia, per correre una maratona che solamente Firenze è in grado di offrirti. La gara, bellissima, per me è finita al 27° km, quando le mie gambe non hanno più voluto faticare, piantandosi come due cocciuti muli. Cappellino in mano e testa bassa, quasi a evitare lo sguardo di chi t’incita a correre, mi avvicino camminando al primo ristoro dove avrei comunicato il mio ritiro. Ma a volte, e questo è il bello dello sport e della vita in generale, anche le cose negative presentano un risvolto positivo; accanto a me, in mezzo a decine di atleti che mi sorpassano correndo verso l’arrivo, c’è Pasquale, farmacista di Termoli, anch’egli cammina, con una mano sul fianco dolente. Uno sguardo, un cenno d’intesa ed entrambi capiamo che la nostra corsa non è ancora finita, sarà molto più lenta, ma non è finita... allora rialzo lo sguardo, non sono più solo, ora siamo in due! Ci rincuoriamo a vicenda, ci aspettiamo anche quando avremmo potuto dividerci, ci sproniamo e, come vecchi amici, ci abbracciamo al traguardo. “Grazie, senza di te non sarei stato in grado di arrivare al traguardo...“ così ci siamo detti quando allontanandoci, ognuno con la nostra medaglia al collo, ci siamo salutati. E così l’amara sconfitta sportiva si trasforma in umana e reciproca solidarietà: anche questo, anzi soprattutto questo, è lo sport, il lato umano della corsa. Giovanni Alessio Zanino Grazie Giovanni per aver scritto questo articolo dai contenuti così profondi ed emozionanti. Ci sono racchiusi tutti i valori sani e positivi che questo sport rappresenta come la solidarietà, l’amicizia, la condivizione: principi di cui far tesoro anche nella vita di tutti i giorni . Lo sport come occasione di crescita e di socializzazione al di là delle classifiche e dei tempi impiegati. A riguardo sono certo Giovanni che pur non ottenendo in questa occasione una prestazione in linea con le tue possibilità, nell’indossare la medaglia al collo ti sarai comunque sentito ugualmente soddisfatto ed orgoglioso. La felicità nello sport non si misura solo con il cronometro. Mauro Timi Giovanni Alessio Zanino